Settembre. Sospeso e quasi blu…

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Mentre facciamo fatica a lasciar andare il mese di agosto che ci ha portato in vacanza, eccoci già dentro questo settembre, che ci riporta a casa. E all’improvviso, l’aria è più frizzante, l’acqua del mare è più fresca, con il venticello della sera che accompagna gli aperitivi all’esterno e la luce del giorno che scompare più in fretta.
Questo mese, come gli altri appena trascorsi, è strano… Ed ecco che mi viene in mente un titolo. “Settembre. Sospeso e quasi blu…”

Almost blue…come il mio settembre.

Abbiamo voglia di fare piani per il futuro. Come sempre, ma lo facciamo a bassa voce…quasi con timore che i piani vengano di nuovo scompaginati da qualcosa che sfugge al nostro controllo. E così, anche oggi viviamo in una condizione di attesa, di quasi azione, che azione non è, non fino in fondo…
Eppure la nostra natura ci spinge ad andare avanti, a fare come se nulla fosse cambiato, anche quando tutto è cambiato intorno a noi.
E quindi, perché non viverlo bene questo cambiamento fino nel profondo del nostro essere…?
Niente sarà più come prima.
Noi che non ci abbracciamo più.

La distanza, l’isolamento, sono diventati una nuova dimensione del vivere, in cui a cambiare è soprattutto il senso del tatto.
Ma in cuor nostro sappiamo che ne abbiamo bisogno, di quella umanità tattile…e così aspettiamo tempi migliori ma nel frattempo cerchiamo il nostro spazio di vita e di espressione sincera e libera.
Ecco: libertà è la parola…
Liberi di amare. Liberi di respirare. Liberi di cambiare.

Fare piani è una necessità di questo mese, un nuovo inizio di anno, un nuovo inizio e basta.

Settembre è sempre stato un mese di nuovi inizi, nuovi progetti, nuove idee.
Forse è un retaggio scolastico. Ma una cosa è certa, le vacanze estive mettono in pausa il ritmo frenetico della vita che a volte corre troppo in fretta per consentirci di fermarci e riflettere sul percorso, sugli obiettivi e sui risultati.
La pausa fa spazio, crea quel sano distacco grazie al quale la mente si ripulisce e si rigenera, insieme al corpo.
Quest’anno la mia pausa mi ha regalato silenzi, sguardi, lentezza. Ho osservato alla giusta distanza il mio percorso, fin dove sono arrivata, ho contato i passi, ho misurato lo spazio di quell’intervallo che mi separa dai traguardi…e ho sentito la fatica e il sudore che ci sono voluti fino ad oggi ma ho anche pregustato la felicità di un momento in particolare, quello in cui mi sarei voltata indietro a riguardare il cammino…

Ho ascoltato la musica del mare. È quasi musica…quasi…

Mi sono lasciata andare al suono delle onde, che mi hanno portato in terre lontane. Lontano dalle mie paure.
Pronta a buttarmi in un nuovo inizio…
Io non so se ho voglia di fare tanti programmi in questo nuovo inizio…vi dirò la verità, il presente è tutto ciò che conta per me ora, perché è nel presente che mi sento di abitare le mie passioni, i miei desideri e anche tutte le difficoltà.
E mai come adesso sento la necessità di vivere ogni secondo di questo tempo.
Ecco. Questo è davvero un nuovo inizio per me: ricominciare da oggi. E mi sento più viva e più focalizzata sui miei bisogni e sulle mie priorità.
Voglio riuscire a fare bene oggi.
Oggi che so chi sono. E chi posso essere lo lascio giudicare agli altri o lo potrò capire io stessa nel percorso e potrò tirare le somme di scelte che faccio oggi, nel mio qui e ora…perché il futuro si gioca su tavoli sconosciuti…

Il mio presente è più liquido e ogni attimo è vita fluida che scorre e mi porta un po’ più a largo…lì, in mezzo al mare, con lo spazio intorno a me, il mare sotto e il cielo sopra, mi lascio cullare dalle onde, perché tutto scorre, passato e presente…e all’orizzonte, c’è un futuro di cui non mi preoccupo. Non più. È solo un approdo che non conosciamo, ma prima di sbarcare penso che forse vale la pena esplorare nuove terre e poi scegliere durante il viaggio se fermarci o spiegare le vele e continuare a navigare verso altri porti… 

“Ho sempre avuto l’idea che navigando ci siano soltanto due veri maestri, uno è il mare, e l’altro è la barca, E il cielo, state dimenticando il cielo, Si, chiaro, il cielo, I venti, Le nuvole, Il cielo, Si, il cielo”.
—  José Saramago

Cosa faremo in giro con Gio’?!

Settembre è ancora tempo di mare…
Un mare meno calmo. Come piace a me.
È tempo di giornate in barca, che scorrono lente…e senza l’esigenza del bagno a tutti i costi, quello che dona refrigerio dal sole che infiamma anche la nostra testa.
Le temperature sono più miti…
Voglio rivedere gli amici quelli che mi mancano davvero.
Voglio ricominciare a vivere, senza filtri. Come mi ha insegnato la mia estate….

Per il mio settembre ricomincerò a ritmo lento. Senza slanci. Con concentrazione su quello che ho oggi.
Riprenderò a scrivere della mia terra, la Campania, alla ricerca di posti insoliti e luoghi dell’anima, o di altre regioni, come la Calabria, a caccia di storie che hanno per protagonisti uomini e donne speciali, come le persone che hanno reso speciale il mio ultimo viaggio. Scriverò della mia estate, perché mi ha regalato tanto e mi ha lasciato molto dentro per cui vale la pena condividere tutta questa ricchezza e questa conoscenza…perché viaggiando si impara!

E settembre mi porterà ancora al mare. E sarà il mio mare…a lavare via un po’ di cicatrici, a sciacquare via di dosso tutti i pensieri futili…perché è ora di asciugarsi al sole e andare avanti, con la tenacia e la determinazione di chi vuole davvero raggiungere un porto sicuro. A qualunque costo. Per sentirsi di nuovo a casa.

E resto qui. A disfare la valigia, mentre mi preparo a navigare in questo mare.
E in questo tempo…
Sospeso e “quasi blu”…

Ti aspetto ancora qui, tra queste pagine...

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2 comments
  1. Все-таки сегодняшние жалобы на то, что жизнь сложна и несносна, наши с вами сетования насчет оного, чего мы лишены, совершаются от недостачи благодарности за то, что у нас есть. Превеликое спасибо за Ваши тексты!

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